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Si chiama "Worklimate", è il progetto per proteggere i lavoratori dallo stress termico

| Notizie
Ogni anno l’INAIL stima oltre 4.000 infortuni sul lavoro collegati al caldo. Il dato italiano dei morti sul lavoro correlati al caldo è il più alto in Europa; dai 35° le imprese potrebbero avvalersi della cassa integrazione, mentre nel resto dell’UE ne bastano 30. Informazioni importanti sul sito

L'obiettivo è informare e proteggere i lavoratori subordinati, autonomi e soggetti equiparati dei settori agricolo, florovivaistico e dei cantieri edili e affini, che svolgono attività fisicamente intense e che si trovano in condizioni di prolungata esposizione diretta ai raggi solari.

Il progetto Worklimate, avviato nel 2020 rappresenta un passo significativo nella protezione della salute dei lavoratori esposti a condizioni climatiche estreme. Coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) – Istituto per la BioEconomia (IBE), il progetto mira a sviluppare strategie di intervento e un sistema integrato di allerta meteo-climatica ed epidemiologica per vari settori occupazionali.

Tutte le informazioni, i dettagli sulle condizioni di rischio per i lavoratori esposti al sole, i report, materiale informativo e divulgativo e le mappe sul superamento dei 35 gradi (per località), potete trovarle sul sito

RICORDA:

Quando le temperature superano i 35 gradi, anche solo percepiti, le aziende possono richiedere la cassa integrazione ordinaria (CIGO). In altri Paesi europei, questa soglia è fissata a 30 gradi. Oltre alla circolare INPS n. 139 del 2016, che disciplina l’accesso alla CIGO in caso di temperature elevate, esistono altre norme importanti. Il Testo Unico sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/08) contiene specifiche disposizioni, in particolare nell’allegato IV, che definisce le misure e le condizioni necessarie per garantire un microclima adeguato ai lavoratori.

di Redazione